Nelle antiche Scuole iniziatiche il processo di crescita personale passava attraverso il servizio all’umanità. Quale servizio è migliore di quello di restituire la salute alle persone malate?
La Taumaturgia era quindi la principale materia di studio in queste scuole.
Gesù era maestro in quest’arte ed insegnava ai suoi discepoli il metodo operativo per ottenere risultati taumaturgici simili a quelli che egli stesso otteneva.
Le sue conoscenze non erano limitate al campo medico puro e semplice ma si estendevano anche ad altri ambiti.
Tipico esempio è l’episodio dell’adultera che gli si avvicina per chiedergli protezione da una folla inferocita che voleva lapidarla.
Mentre la folla esprimeva le sue ragioni per giustificare la lapidazione, Gesù con un ramo componeva “SEGNI” per terra. Quando ebbe terminato di disegnare pronunciò la famosa frase: “Chi di voi è senza peccato lanci la prima pietra!”, riprendendo a disegnare.
Per il reikista è facile l’associazione fra i SEGNI di Gesù ed i SIMBOLI del Reiki.
Gli uni e gli altri sono misteriosi solo perché non si conosce la lingua originaria in cui sono stati scritti.
In effetti si tratta proprio di un linguaggio con un suo alfabeto e una sua fonesi.
La tavola che segue è un esempio di quello che può definirsi un vero “linguaggio degli angeli”. La parte fonetica (mantram) è presente nel libro biblico dei Salmi.
L’equivalente orientale della tradizione ebraica è il Tera Mai. Anche in questa tradizione abbondano i segni nel linguaggio angelico di cui non si conosce più l’uso pratico. William Lee Rand ha attinto a questa tradizione per la creazione del suo Karuna Reiki, selezionando solo alcuni simboli che secondo l’uso comune avevano dato dei risultati terapeutici concreti e tralasciandone molti altri che avevano effetti non immediatamente evidenti.
L’uso tradizionale di questi segni consisteva nel tracciarli sulla persona da trattare e di recitare il salmo (mantram) corrispondente un certo numero di volte (1, 3, 7, 10).
Altre volte lo stesso segno veniva affidato alla persona, inserito in una struttura pentacolare (sigillo), per portarlo sempre con sé.
Da ciò si può dedurre che, data l’intenzione iniziale, il segno continuava la sua azione indipendentemente dalla presenza o meno dell’operatore.
Anche nelle tecniche Reiki esiste un equivalente: la griglia di cristalli, in cui simboli e intenzioni vengono sottoposti all’effetto energizzante dei cristalli precedentemente purificati e attivati tramite l’imposizione dei simboli reiki.
E altresì chiaro come la semplice visione di questi segni o simboli non produca alcun effetto in chi non conosca i metodi di attivazione e le proprietà di ogni singolo segno. Lo stesso si può dire dei simboli reiki.
In ogni caso segni e simboli sono strumenti operativi finalizzati a specifici risultati sul piano fisico, mentale, spirituale.
Ho letto varie dissertazioni sull’origine dei simboli Reiki tendenti a dimostrare o la loro inutilità o l’uso limitato ad un’eventuale azione sulla crescita personale dell’utente.
Ciò indica una scarsa conoscenza della personalità di Mikao Usui.
Egli non era un teorico ma un pragmatico ed è stata questa sua qualità a spingerlo a far seguire alla conoscenza del metodo, l’insegnamento tramite una Scuola e l’applicazione tramite una Clinica.
Tutto ciò è perfettamente in linea con quelli che erano gli antichi insegnamenti iniziatici.
Joe Dispenza in uno dei suoi seminari ha dato una perfetta definizione di teoria e pratica che riporto:
La teoria senza la pratica si chiama filosofia; la pratica senza teoria si chiama ignoranza. Da cui si deduce che la completezza comprende sia l’una che l’altra; e questo si chiama saggezza. A buona ragione Mikao Usui può essere ritenuto un saggio.
Viene detto che i simboli funzionano solo se chi li usa crede nel loro potere. Io credo invece che i segni e i simboli funzionano per se stessi e indipendentemente dalla credenza di chi li usa.
E’ simile a ciò che accade quando si preme sull’interruttore della luce: che io conosca o meno la teoria della natura della luce o della struttura dei circuiti elettrici, immancabilmente alla mia azione seguirà l’accensione di una lampadina, purché ci sia energia elettrica disponibile (A livello universale la corrente è sempre presente!).
In qualità di Medico di Medicina Generale e di Reiki Master ho potuto constatare la correttezza di quanto ho sopra affermato perché ho utilizzato la tecnica reiki con i miei assistiti e i risultati non potevano essere teorici se era in corso una lombo-sciatalgia acuta, una colica intestinale o renale, una dermatite acuta, una cefalea o altro ancora.
Proprio dalla pratica è nata la mia scoperta dell’uso dei “sigilli” per il trattamento di diverse patologie e situazioni.
La descrizione di questi strumenti operativi la si può reperire sul mio sito web al seguente indirizzo:
Attualmente tutti i miei studenti usano i sigilli per trattare se stessi e gli altri sia direttamente che a distanza.
Credo che tutti gli operatori reiki, dal II livello in su, debbano sapere che ogni volta che tracciano un simbolo e lo proiettano su una persona o oggetto, creano una vibrazione nel campo energetico universale che per risonanza richiama l’energia corrispondente al simbolo tracciato e le cui qualità si rendono manifeste nel mondo fisico con un effetto di natura corrispondente.
Quando teoria e pratica sono ben allineate le possibilità lasciano il posto alle certezze.
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