lunedì 20 dicembre 2010

Prima mano bionica mossa da nervi del paziente

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/scienza/2009/12/01/visualizza_new.html_1623008194.html

 Funziona l'arto biomeccanico, tecnologia italiana

02 dicembre, 20:49

La mano bionica

ROMA - La prima mano artificiale controllata dal cervello umano ha aperto la porta del futuro. Saranno sufficienti due o tre anni per avere una mano molto più piccola e leggera di quella attuale e molto più versatile, e forse in un periodo altrettanto breve si uscirà dalla fase sperimentare per arrivare a cyberprotesi indossabili e permanenti. E' lo scenario presentato oggi a Roma da università Campus Biomedico e Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, responsabili della prima sperimentazione al mondo nella quale un paziente che aveva perso la mano sinistra in un incidente stradale ha controllato con il suo cervello il movimento di una mano in acciaio, alluminio e titanio pesante due chilogrammi. Il collegamento fra mano artificiale e sistema nervoso erano quattro elettrodi, ognuno molto più sottile di un capello, innestati in due nervi del suo braccio sinistro.
- SISTEMA EFFICIENTE: l'intervento è stato condotto nel novembre 2008, il mese successivo è stato dedicato ai test, dopodiché si è lavorato per 11 mesi all'analisi dei dati, ha detto il direttore scientifico del Centro ricerche del Campus Biomedico, Paolo Maria Rossini. "Adesso sappiamo di avere un sistema che sa classificare le caratteristiche di tre tipi di movimento con un'efficienza vicina al 100%".
- COME NELLA FORMULA UNO: "la ricerca è nata tanti anni fa, con i primi studi sull'interfaccia uomo-macchina condotti nel 1984. Da allora il progresso è stato continuo e, come nelle auto della Formula Uno, ogni settimana abbiamo aggiunto parti nuove", ha detto Paolo Dario, della Scuola Superiore Sant'Anna e padre del progetto insieme a Maria Chiara Carrozza.
- SMART HAND: la mano bionica appena sperimentata nell'ambito del progetto LifeHand ha già un successore, SmartHand, che pesa 600 grammi. L'ideale, ha osservato Dario, è arrivare ad una mano del perso di 400-500 grammi. "Non riusciamo a far correre la macchina in Formula Uno, ma ne prepariamo le potenzialità", ha detto Silvestro Micera, della Scuola Sant'Anna.
- UN PAZIENTE STRAORDINARIO: Pierpaolo Petruzziello, il paziente brasiliano di origine italiana che ha perso la mano sinistra in un incidente stradale, è stato selezionato fra 30 volontari. Adesso è ora di cercare nuovi candidati per i prossimi passi: si che la selezione sarà lunga e difficile.
- GLI ELETTRODI: sono stati disinseriti dai due nervi del paziente dopo un mese, per misura precauzionale. "Ad una prima analisi sembrano in ottime condizioni e ancora efficienti", ha osservato Klaus Peter Hoffmann, dell'azienda tedesca Ibmt che li ha messi a punto.
- IL FUTURO: "nuovi interventi ci saranno solo quando avremo una tecnologia che ci permetta di fare passi in avanti", ha detto Rossini. Bisognerà avere un'interfaccia potente, elettrodi permanenti, una miniaturizzazione che permetta di realizzare una mano 'portatile' e algoritmi racchiusi in un microchip impiantabile. Per Maria Chiara Carrozza "i risultati incoraggianti ci permettono di guardare allo sviluppo della ricerca sulle protesi di mano con la necessaria prudenza, ma con la giustificata fiducia suffragata da evidenze scientifiche". Quello annunciato oggi, ha aggiunto, è "un traguardo positivo" in generale "per la ricerca italiana, che ha dimostrato di saper fare squadra e di saper supportare prestigiosi partner internazionali".

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Nato a Castellana Grotte (BA) nel 1951 Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1979 presso l’Università degli Studi di Parma Dal 1984 esercita la Professione di Medico di Medicina Generale in Casamassima (BA). Nel 1985 si iscrive al Corso Biennale di Omeopatia indetto nella Città di Bari dalle Scuole di Medicina Omeopatica “Mattioli-Palmieri” di Firenze, conseguendone l’Attestato nel 1987. Dal 1997 è attivo nell’informazione sulla integrazione alimentare da fonti naturali (e non da preparazioni chimico-farmaceutiche), quale supporto indispensabile al miglioramento e mantenimento dello stato di salute psico-fisico dell’individuo. Nel 2001 si avvicina allo studio e alla pratica delle tecniche di guarigione naturali del Reiki, percorrendone l’intero iter formativo fino alla qualifica di Usui Reiki Master, di Karuna Reiki® Master, e completando la formazione nelle tecniche giapponesi originali dell’Usui Ryoho Gakkai presso la Scuola Free Reiki® di Padova. Il lavoro di ricerca continua acquisendo la conoscenza di nuove tecniche fra cui EFT, Coaching, ed altre in via di sviluppo, sempre con l'obiettivo di ripristinare lo stato di benessere nelle persone che lo richiedono.

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