domenica 29 agosto 2010

Consigli per futuri genitori - Nei panni di un neonato

Durante i nove mesi di gestazione il prodotto del concepimento (in questo caso umano), vive e cresce in un ambiente protetto: L’utero materno.
Immaginate come possa essere questo ambiente: silenzioso, buio, tiepido, confortevole, raccolto; tutto ciò di cui ha bisogno gli viene offerto senza sforzo.
Si può dire che sia l’atmosfera giusta per chiunque voglia meditare.
E’ un vero ambiente “spirituale”!
In questo stato nel piccolo essere si formano i suoi strumenti di percezione: gli occhi, le orecchie, il tatto, il gusto e l’olfatto, ma non sono ancora “tarati = sensibili a determinate frequenze e intensità”, perché non hanno parametri di riferimento.
Ora immaginate il neonato che lascia questo meraviglioso e confortevole ambiente interno ed entra nel nostro ambiente esterno. E’ proprio un bel trauma!
Si guarda bene dall’aprire subito gli occhi: ne rimarrebbe accecato. E’ molto meglio abituarsi alla luce lentamente filtrandola attraverso le palpebre chiuse. Ciò gli è possibile attuarlo perché ha la facoltà di mantenere chiusi gli occhi, spesso anche di stringerli (Avrete sentito molti genitori dire: “Ma quando apri questi occhi? Ci vede o non ci vede?” e magari gli avvicinano anche una lampada!).
E le orecchie: come si chiudono le orecchie?
Purtroppo per il piccolo nato non c’è protezione!
Immaginate, quindi, con quanta intensità il piccolo neonato percepisca anche un minimo fruscio ed è esperienza comune di quanto possa essere sgradevole un suono di intensità elevata.
Il neonato non ha protezioni per questa sensibilità: non è ancora in grado di alzare le braccia e coprirsi le orecchie con le mani, e facilmente sobbalza ad ogni suono.
Lo stesso vale per il tatto: una minima pressione la percepisce come dolore. Immaginate quanto possa essere dolorosa per il neonato la rituale pacca sui glutei!
Qualche protezione c’è per l’olfatto attraverso le secrezioni nasali, ma anche qui c’è l’abitudine di asportarle man mano che si formano.
L’unico senso che si salva è quello del gusto, almeno quando può attingere al latte materno. E’ caldo al punto giusto, è dolce, sazia. Unico neo: bisogna piangere per averlo!
Questa è la situazione in cui si trova il neonato nei primi giorni (mesi) di vita.

Questa riflessione mi è nata da quando mi sono veramente adirato con un mio nipote acquisito che in presenza del figlio nato da pochi giorni, lo teneva in un ambiente piccolo, soleggiato e soprattutto con lo stereo a tutto volume di una musica fortemente ritmica e lo abbracciava e scuoteva gridandogli: “L’amore di papà”.
Questo bambino crescendo ha sempre avuto problemi di appetito (accettazione), infezioni delle prime vie aeree (oppressione), tonsilliti (induzioni), almeno fino ai cinque anni d’età.

Consigli per i futuri genitori:
L’ambiente ideale per vostro figlio deve riprodurre il più possibile quello da cui proviene: l’utero.
Deve essere soprattutto in penombra e silenzioso. Quindi se potete, almeno finché non apre gli occhi non portatelo in giro col passeggino durante il giorno!
Quando volete manifestare tutta la vostra tenerezza, evitate di stringerlo a voi, piuttosto accarezzatelo delicatamente lungo la schiena. E’ dimostrato scientificamente che le carezze accelerano lo sviluppo del Sistema Nervoso e quindi anche la “taratura” del suo apparato percettivo.
Chiaramente i papà possono fare altrettanto bene delle mamme ed è utile che partecipino attivamente allo sviluppo del piccolo con tutta la tenerezza di cui sono capaci.
Grazie di cuore da parte di tutti i neonati.

4 commenti:

  1. Per la serie: "Non Torturateci +" XD
    Questo post è fantastico ... ti fa capire realmente come si sente un neonato, e ti fa capire come vorrebbe essere trattato dai suoi genitori... non potendo parlare dobbiamo andare a interpretazione a volte ma qui ho trovato una persona in grado di capire il linguaggio che sarà anke quello del mio futuro bambino!!
    Consiglio di leggero ^_^ Bravo Papy!
    Continua cosi... ti voglio bene...
    Baci Baci :* ^_^
    Robby.*

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  2. molto interessante anke perkè ne va della salute del bambino.
    è fondamentale mettere il piccolo nelle migliori condizioni sia fisike ke psicologiche ne va della sua crescita :) ottime osservazioni ! piccole attenzioni ke possono solo giovare alla salute del piccolo :)

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  3. meraviglioso... emerge in modo eccezionale la delicatezza con cui bisogna prendersi cura di una creatura appena nata affinchè possa occupare il proprio posto nella vita... ogni tappa evolutiva è fondamentale e necessita dei modi e dei tempi giusti... e anche per un genitore può risultare bello assaporare ogni attimo della vita del proprio figlio,senza ingozzarsi frettolosamente... perderebbero davvero tanto!

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  4. "Dovresti imparare non solo ciò che si addice ad una madre una volta che tuo figlio è nato, ma anche a divenire tu stessa un bambino" [DOGEN]

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Anagrafe e Malattia Anagrafe. [dal gr. ἀναγραϕή «registro»]. – Registro della popolazione destinato, in ogni comune, a documentare lo...

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Nato a Castellana Grotte (BA) nel 1951 Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1979 presso l’Università degli Studi di Parma Dal 1984 esercita la Professione di Medico di Medicina Generale in Casamassima (BA). Nel 1985 si iscrive al Corso Biennale di Omeopatia indetto nella Città di Bari dalle Scuole di Medicina Omeopatica “Mattioli-Palmieri” di Firenze, conseguendone l’Attestato nel 1987. Dal 1997 è attivo nell’informazione sulla integrazione alimentare da fonti naturali (e non da preparazioni chimico-farmaceutiche), quale supporto indispensabile al miglioramento e mantenimento dello stato di salute psico-fisico dell’individuo. Nel 2001 si avvicina allo studio e alla pratica delle tecniche di guarigione naturali del Reiki, percorrendone l’intero iter formativo fino alla qualifica di Usui Reiki Master, di Karuna Reiki® Master, e completando la formazione nelle tecniche giapponesi originali dell’Usui Ryoho Gakkai presso la Scuola Free Reiki® di Padova. Il lavoro di ricerca continua acquisendo la conoscenza di nuove tecniche fra cui EFT, Coaching, ed altre in via di sviluppo, sempre con l'obiettivo di ripristinare lo stato di benessere nelle persone che lo richiedono.

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